ERASMUS +: AGGIUNGI UN + ALLA TUA VITA
Quando, nel 1987, il Presidente francese François Mitterand decise di dare ascolto ad un ventiseienne nizzardo, tale Franck Biancheri, fondatore dell’associazione studentesca Egee, oggi AEGEE, forse non immaginava che questa idea sarebbe diventata l’iniziativa di maggior successo mai intrapresa dall’Unione europea. Stiamo parlando dell’Erasmus. Da allora 3 milioni di giovani europei hanno studiato o effettuato un tirocinio in uno dei 33 paesi aderenti al programma. Qualcuno ha trovato un lavoro e il/la ragazzo/a e non è più ripartito, gli altri sono tornati, con la valigia più pesante e amici sparsi ai quattro angoli del continente.
C’è da chiedersi che cosa penserebbe Erasmo da Rotterdam se sapesse che oggi così tanti studenti si sono chiamati almeno una volta con il suo nome declinato in tutte le lingue dell’Unione: “ I’m Erasmus! Je suis Erasmus! Soy Erasmus!” e via dicendo. Erasmus non è solo il nome del noto umanista del XV secolo che aveva girovagato per l’Europa per scoprirne le culture, ma è anche l’acronimo di European Region Action Scheme for the Mobility of University Students. Questo progetto, che ha di recente rischiato di essere soppresso, ha invece ricevuto un nuovo fondamentale impulso con l’approvazione del programma Erasmus+. Attraverso questo programma, le istituzioni europee si sono poste l’obiettivo di fornire ai giovani europei maggiori possibilità per studiare, lavorare e fare volontariato all’estero al fine di migliorare le proprie competenze, soprattutto in questo momento difficile per l’Unione che vede i tassi di disoccupazione giovanile di alcuni paesi, come Grecia e Spagna, oltre il 50%.
Ma vediamo più nel dettaglio in cosa consiste il programma.
Quali sono le novità che introduce l’Erasmus+?
Intanto i fondi! Per il periodo 2014-2020 è previsto lo stanziamento di 14,7 miliardi di euro, il 40% in più rispetto al passato. Ciò permetterà a 4 milioni di persone tra studenti, tirocinanti, volontari, professori, maestri e giovani insegnanti di effettuare un periodo di mobilità all’estero. Questo denaro sarà destinato ai sette programmi già esistenti che sono confluiti nel quadro dell’Erasmus + e, per la prima volta, anche ad un progetto di cooperazione nel settore dello Sport per combattere le pratiche del doping, delle partite truccate e del razzismo.
Questi fondi saranno in parte allocati anche in sostegno delle persone in condizioni economico-sociali svantaggiate e per potenziare le conoscenze linguistiche di chi sta per partire.
Un’altra importante novità è la possibilità di ottenere un prestito o una borsa di studio per gli studenti che hanno intenzione di effettuare un ciclo completo di laurea magistrale all’estero. Inoltre, per la prima volta, non verranno finanziate solamente le università, ma anche le organizzazioni e i consorzi in modo da creare dei partenariati strategici tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro per promuovere l’innovazione, la creatività e l’imprenditorialità.
Di cosa trattano questi progetti e a chi si rivolgono?
Per chi non conosce i programmi di mobilità dell’UE, eccone un breve riepilogo:
- I programmi di apprendimento permanente (Lifelong Learning Programme): Comenius: progetto di scambio di allievi e personale delle scuole; Erasmus: programma di mobilità per studenti a fini di studio o lavoro (Erasmus Placement); Leonardo Da Vinci: possibilità di effettuare un periodo di formazione e/o esperienza di lavoro in un’impresa; Grundtvig: mobilità del personale impegnato nella formazione degli adulti;
- Youth in Action (Gioventù in azione): programma di mobilità per l’apprendimento formale o non-formale dei giovani. Tra le azioni che compongono questo progetto vi è il Servizio Volontario Europeo (SVE);
- I 5 programmi di cooperazione internazionale: Erasmus Mundus, Tempus, Alfa, Edulink e il programma di cooperazione con i paesi industrializzati;
Che cosa cambia adesso?
Oltre alle novità già elencate, con l’Erasmus+ cambia la struttura del programma che vede confluire questi progetti e altre importanti iniziative in tre azioni chiave:
Azione chiave 1: Mobilità ai fini dell’apprendimento di studenti, docenti e personale. Master congiunti, garanzia di prestiti, scambi di giovani e Servizio Volontario Europeo. A questa azione sono destinati i 2/3 del bilancio dell’Erasmus+.
Azione chiave 2: Cooperazione per l’innovazione attraverso l’instaurazione di partenariati strategici tra il settore dell’istruzione e il mondo del lavoro.
Azione chiave 3: Riforme delle politiche in sostegno delle azioni che l’UE vuole intraprendere in tema di istruzione, formazione e gioventù.
Come verranno allocati i fondi e in che quantità?
Prendiamo l’esempio classico dell’Erasmus. Come prima la mobilità varierà da un minimo di 3 ad un massimo di 12 mesi. Tutti i paesi aderenti sono adesso divisi in tre categorie sulla base del costo della vita e, a seconda del paese di provenienza e di destinazione, è previsto un ammontare diverso della borsa comunitaria fino ad un massimo di 500 euro al mese. I tirocinanti riceveranno un ulteriore contributo che potrà variare tra i 100 e i 200 euro al mese.
Verrà offerto maggiore sostegno agli studenti provenienti da contesti svantaggiati nonché agli studenti con disabilità o provenienti da regioni periferiche. Inoltre i vari Stati possono integrare la borsa europea con borse nazionali o regionali.
Per sapere l’ammontare esatto della borsa bisognerà attendere le pubblicazioni delle Agenzie nazionali che calcoleranno l’importo sulla base del numero dei partecipanti e della durata delle mobilità previsti per ciascun paese.
Non resta che partire! Buon Erasmus+ a tutti!
Per maggiori informazioni consultare la pagina del sito dell’UE: http://ec.europa.eu/programmes/erasmus-plus/index_en.htm e il sito dell’Agenzia nazionale: http://www.programmallp.it/llp_home.php?id_cnt=1
Angelica Radicchi